Terza Lucciola: Forse sei una fata?
Farfalla: Chissà cosa sono stata...
Prima Lucciola: Vien la mattina: gioisci dell'amore. Bevi contenta le goccioline di rugiada.
Farfalla: Non so cos'è l'amore.
Prima Lucciola: L'amore è il bacio nella pace del nido, mentre le foglioline tremano specchiandosi nell'acqua.
Farfalla: Ho le ali spezzate e il mio corpo è gelato.
Prima Lucciola: Ma puoi baciare e muovere le antenne.
Farfalla: Ah! Non ho più la bocca.
Seconda Lucciola: Il tuo vestito è meraviglioso.
Farfalla: E voi chi siete? Siete stelle?
Prima Lucciola: Siamo in cerca di un'anima innamorata, andiamo inebriate d'amore per la nostra strada.
Farfalla: Io non so cos'è l'amore.
La storia è semplice e tragica, è la storia tormentata di chi - volendo graffiare la luna - si graffia invece il cuore. L'amore, così come turbina con truffe e fallimenti nella vita degli uomini, tempesta qui: in un prato sperduto popolato da insetti, dove prima la vita era calma e tranquilla. Gli animaletti vivevano contenti. Si amavano per consuetudine e senza nessuna difficoltà. L'amore andava dal padre al figlio come un antico gioiello preziosissimo. Come tranquillo e certo il polline dei fiori si adagia nel vento, così loro si lasciavano andare all'amore tra gli umidi fili d'erba. Ma un giorno un insetto volle guardare oltre l'amore. Forse comprese soffrendo qualche libro di poesie abbandonato sul muschio da qualcuno di quegli ultimi poeti che vanno ancora per la campagna. Così prego tutti di non abbandonare mai libri di poesie per i campi, perchè sareste causa di grande tristezza fra gli insetti. E' inutile dirvi che l'animaletto innamorato morì.
bello
RispondiEliminaSì!
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