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sabato 21 luglio 2012

"Preghiera del Buonumore" - Thomas More

"Preghiera del Buonumore"

Dammi, o Signore, una buona digestione ed anche qualcosa da digerire.
Dammi la salute del corpo, col buon umore necessario per mantenerla.

Dammi, o Signore, un'anima santa, che faccia tesoro di quello che è buono e puro, affinché non si spaventi del peccato ma trovi alla sua presenza la via per mettere di nuovo le cose a posto.

Dammi un'anima che non conosca la noia, i brontolamenti, i sospiri e i lamenti e non permettere che io mi crucci eccessivamente per quella cosa troppo invadente che si chiama: "IO".

Dammi, o Signore, il senso del ridicolo.

Concedimi la grazia di comprendere uno scherzo,
affinché conosca nella vita un po'di gioia
e possa farne parte anche ad altri. 


(ilaria antoniani)

martedì 10 luglio 2012

Konrad Lorenz - "E l'uomo incontrò il cane"

LA FEDELTÀ E LA MORTE  


"Quando Dio creò il mondo deve aver avuto ragioni ben imperscrutabili per dare al cane una vita cinque volte più breve di quella del suo padrone. Nell'esistenza umana si soffre già abbastanza quando si è costretti a dire addio a una persona amata e si vede prossimo il momento del distacco, reso ineluttabile dal semplice fatto che essa è nata una ventina di anni prima di noi. A questo punto ci sarebbe davvero da domandarsi se sia saggio dare una parte del proprio cuore a una creatura che la vecchiaia e la morte coglieranno prima ancora che un essere umano, nato nel suo stesso giorno, possa dirsi davvero uscito dall'infanzia. È un ben triste richiamo alla caducità della vita quando il cane che si è conosciuto pochi anni prima - e si direbbe solo mesi - come un cucciolo buffo e commovente, già comincia a mostrare i segni della vecchiaia e si sa che di lì a due, al massimo tre anni si dovrà vederlo morire. Confesso che veder invecchiare un cane al quale voglio bene ha sempre gettato un'ombra sul mio umore, ha sempre avuto una parte non trascurabile tra le nubi oscure che offuscano la vista che ogni uomo ha sul proprio futuro. A questo si aggiungono le dure lotte interiori che ogni padrone deve superare quando, alla fine, il suo cane è colpito da un'incurabile malattia senile e si pone così il triste problema se e quando dargli l'estrema prova d'affetto con una morte senza sofferenza. Ringrazio il destino che, per quanto strano possa sembrare ciò, mi ha finora risparmiato questa pena. Con una sola eccezione, tutti i miei cani sono morti in età avanzata di morte improvvisa e senza soffrire. È ovvio, d'altro canto, che su questo non si può contare e perciò non posso poi prendermela tanto con quelle persone sensibili che non vogliono saperne di avere un cane pensando al dolore che procurerà loro l'inevitabile distacco. Però, pensandoci bene, con loro ce l'ho davvero. Nella vita umana è fatale che si paghi ogni gioia con un tributo di dolore, e l'individuo che si proibisce le poche gioie lecite ed eticamente ineccepibili dell'esistenza per paura di dover pagare il conto che il destino prima o poi gli presenterà, non posso in fondo considerarlo altro che un povero essere gretto e meschino. Colui che vuol far l'avaro con la moneta del dolore si ritiri in una soffitta come una vecchia zitella e vi rinsecchisca pian piano come un tubero sterile che non ha mai portato frutti."

(Konrad Lorenz) 

(ilaria antoniani)