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giovedì 30 giugno 2011
"Li burattini" - Trilussa
Guarda li burattini su la scena
co' che importanza pijeno la cosa:
guarda er guerriero ch'aria contegnosa,
come se sbatte bene, come mena!
Vince tutti! E' teribbile! Ma appena
la mano che lo move se riposa,
l'eroe s'incanta e resta in una posa
che spesso te fa ride o te fa pena.
Lo stesso è l'omo. L'omo è un burattino
che fa la parte sua fino ar momento
ch'è mosso da la mano der destino;
ma ammalappena ch'er burattinaro
se stufa de tenello in movimento,
bona notte, Gesù, ch'è l'ojo è caro!
Li burattini, doppo lavorato,
finischeno ammucchiati in un cantone,
tutti in un mazzo, senza fa' questione
sopra la parte ch'hanno recitato.
Così ritrovi er boja abbraccicato
ar prete che je dà l'assoluzzione,
mentre l'eroe rimane a pennolone
vicino a li nemmichi ch'ha ammazzato.
E' solo lì ch'esiste un'uguaglianza
che t'avvicina er povero pupazzo
ar burattino che se dà importanza:
e, unito ner medesimo pensiero,
pare che puro er Re, framezzo ar mazzo,
diventi democratico davero!
(ilaria antoniani)
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