(una pagina un fotogramma una scena)

(una pagina un fotogramma una frase una parola un uomo una donna un bambino una scena un istante un ricordo)

giovedì 26 gennaio 2012

"Se questo é un uomo" - Primo Levi

Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.


(ilaria antoniani)

mercoledì 25 gennaio 2012

Giorgio Gaber


E tu mi vieni a dire che l’uomo muore lontano dalla vita lontano dal dolore e in questa quasi indifferenza non è più capace di ritrovare il suo pianeta fatto di aria e luce.
E tu mi vieni a dire che il mio presente è come un breve amore del tutto inconsistente che preso dai miei sogni io non mi sto accorgendo che siamo al capolinea al temine del mondo.
E tu mi vieni a dire che tutto è osceno che non c’è più nessuno che sceglie il suo destino non ci rendiamo conto che siamo tutti in preda di un grande smarrimento.
E sento che hai ragione se mi vieni a dire che l’uomo sta correndo e coi progressi della scienza ha già stravolto il mondo però non sa capire che cosa c’è di vero nell’arco di una vita tra la culla e il cimitero.

(ilaria antoniani)

mercoledì 18 gennaio 2012

"Muri - Prima e dopo Basaglia"

I fragili muri della mente...




"Non è importante tanto il fatto che in futuro ci siano o meno manicomi e cliniche chiuse, è importante che noi, adesso, abbiamo provato che si può fare diversamente, ora sappiamo che c'è un altro modo di affrontare la questione; anche senza la costrizione"

Franco Basaglia


(ilaria antoniani)


venerdì 6 gennaio 2012

"L'uomo e i suoi simboli" - Carl Gustav Jung

Una parola o un'immagine è simbolica quando implica qualcosa che sta al di là del suo significato ovvio e immediato. Essa possiede un aspetto più ampio, "inconscio", che non è mai definito con precisione o compiutamente spiegato. Nè si può sperare di definirlo o spiegarlo. Quando la mente esplora il simbolo, essa viene portata a contatto con idee che stanno al di là delle capacità razionali.
Di regola, l'aspetto inconscio di ogni elemento si rivela a noi nei sogni, dove esso appare non come pensiero razionale ma sotto forma di immagine simbolica. Storicamente è stato lo studio dei sogni a porre gli psicologi in condizione di investigare l'aspetto inconscio degli eventi psichici manifestantisi a livello della coscienza.
Freud fece la semplice ma penetrante osservazione che se colui che sogna viene incoraggiato a proseguire il suo racconto sulle immagini apparsegli in sogno e sui pensieri che queste suscitano nella sua mente, egli rivelerà esplicitamente la radice inonsapevole dei suoi disturbi, sia in ciò che dice sia in ciò che omette deliberatamente.


(ilaria antoniani)