(una pagina un fotogramma una scena)

(una pagina un fotogramma una frase una parola un uomo una donna un bambino una scena un istante un ricordo)

mercoledì 25 gennaio 2012

Giorgio Gaber


E tu mi vieni a dire che l’uomo muore lontano dalla vita lontano dal dolore e in questa quasi indifferenza non è più capace di ritrovare il suo pianeta fatto di aria e luce.
E tu mi vieni a dire che il mio presente è come un breve amore del tutto inconsistente che preso dai miei sogni io non mi sto accorgendo che siamo al capolinea al temine del mondo.
E tu mi vieni a dire che tutto è osceno che non c’è più nessuno che sceglie il suo destino non ci rendiamo conto che siamo tutti in preda di un grande smarrimento.
E sento che hai ragione se mi vieni a dire che l’uomo sta correndo e coi progressi della scienza ha già stravolto il mondo però non sa capire che cosa c’è di vero nell’arco di una vita tra la culla e il cimitero.

(ilaria antoniani)

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