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domenica 29 maggio 2011

"L'amore" di Gibran

Quando l'amore vi chiama, seguitelo
anche se le sue vie sono dure e scoscese
e quando le sue ali vi avvolgeranno, affidatevi a lui.
Anche se la sua lama, nascosta tra le piume vi può ferire.
E quando vi parla, abbiate fede in lui.


L'amore non da nulla fuorché se stesso e non attinge che da se stesso.
L'amore non possiede né vorrebbe essere posseduto;
poiché l'amore basta all'amore.

Non crediate di guidare l'amore, perché se vi ritiene degni è lui che vi guida.
L'amore non vuole che compiersi.


Ma se amate e se è inevitabile che abbiate desideri,
i vostri desideri hanno da essere questi:
dissolversi e imitare lo scorrere del ruscello che canta la sua melodia nella notte.
Conoscere la pena di troppa tenerezza.
Essere trafitti dalla vostra stessa comprensione d'amore,
e sanguinare condiscendenti e gioiosi.

Destarsi all'alba con cuore alato e rendere grazie per un altro giorno d'amore;
Riposare nell'ora del meriggio e meditare sull'estasi d'amore;
grati, rincasare la sera;
e addormentarsi con una preghiera in cuore per l'amato
e un canto di lode sulle labbra.


(ilaria antoniani)

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