Per un uomo della sua età, divorziato, gli sembra di aver risolto il problema del sesso piuttosto bene. Il giovedì pomeriggio va in macchina a Green Point. Alle due in punto preme il campanello all'ingresso di Windsor Mansions, dice il suo nome ed entra. Sulla porta del n. 113 lo aspetta Soraya. David attraversa la camera, che profuma di buono e ha una luce soffusa, e si spoglia. Soraya esce dal bagno, lascia cadere l'accappatoio e s'infila nel letto accanto a lui. - Ti sono mancata? - gli domanda. - Mi manchi sempre - risponde David. Le accarezza la pelle color del miele, senza i segni del sole; la fa distendere, le bacia il seno; fanno all'amore.
Soraya è alta e snella, con lunghi capelli neri e occhi scuri e liquidi. Tecnicamente ha l'età per essere suo padre; d'altronde, tecnicamente, si può essere padri a dodici anni. E' suo cliente da più di un anno; la trova di sua completa soddisfazione. Nel deserto della settimana, il giovedì è diventato un'oasi.
A letto Soraya non è esuberante. In realtà ha un'indole assai tranquilla, tranquilla e docile. Le sue opinioni generali sono sorprendentemente moralistiche. Come riesce a conciliare le sue opinioni con questo tipo di lavoro David non glielo chiede.
Perchè Soraya gli dà piacere, poichè questo piacere è inesauribile, ha cominciato a provare un certo affetto per lei. Ed è convinto che, in parte, l'affetto sia ricambiato. L'affetto non è amore ma se non altro è suo parente stretto. Per novanta minuti la paga quattrocento rand, metà dei quali finiscono alla Discreet Escorts.
Davide si è trastullato con l'idea di chiederle di vedersi quando è libera. Gli piacerebbe passare una serata con lei, magari una notte intera. Ma non la mattina dopo. Si conosce troppo bene per costringerla a fermarsi fino alla mattina dopo, quando è freddo, burbero, impaziente di restare solo.
David gode di buona salute, la sua mente è lucida. Di professione è - o è stato - uno studioso e l'erudizione, a tratti, lo avvince ancora. E' felice? Secondo i normali criteri di valutazione, sì, ne è convinto. Ma non ha dimenticato l'ultimo coro dell'
Edipo: non dire di un uomo che è felice finchè non è morto. Non provando alcun rispetto per la materia che insegna, non riesce a lasciare il segno sugli studenti. Quando parla, i loro occhi lo attraversano senza vederlo, dimenticano il suo nome. La loro indifferenza lo irrita più di quanto voglia ammettere.
La prima volta Soraya aveva un rossetto vermiglio e un pesante ombretto intorno agli occhi. Non piacendogli l'appiccicaticcio del trucco, David le ha chiesto di toglierlo. Soraya ha ubbidito e da allora non si è mai più truccata. E' stupito che novanta minuti la settimana in compagnia di una donna siano sufficienti a renderlo felice. Le sue necessità si stanno rivelando assai lievi, in fondo, lievi e passeggere come quelle di una farfalla.
Gli viene in mente Emma Bovary che ritorna a casa sazia, con lo sguardo appannato, dopo un pomeriggio di scopate selvagge. <<Questa è dunque la felicità! - esclama Emma guardandosi meravigliata allo specchio - Questa dunque è la felicità di cui parlano i poeti!>>. Beh, se mai il povero spettro di Emma dovesse capitare dalle parti di Città del Capo un giovedì pomeriggio, se lo porterà dietro per mostrargli come può essere la felicità: moderata, molto moderata.
(ilaria antoniani)